“Cose da viaggio” dolci come il miele

Oggi inizierò con una banale frase fatta: viaggiare porta sempre con sè qualche cosa.
La Prof di italiano avrebbe già da ridire sull’indeterminazione del mio lessico. Però è proprio questo il punto: ciò che un viaggio porta e comporta non si può mai sapere. La “cosa” può essere un’abitudine, un sentimento, una piccola rivelazione. Un grande cambiamento, un inizio nuovo. Qualche foto.
Che noia, le frasi fatte.
Però io sono in Egitto, in mezzo al deserto, ho i piedi maleducamente appoggiati al tavolino di una camera con finestre molto grandi in un villaggio turistico altrettanto grande, e la prima città degna di tale nome si trova a 3 ore di macchina da me.
Una “cosa” che questo viaggio porta con sé?
Ho avuto il primo approccio alla letteratura russa e credo proprio che mi piaccia. Ho stilato una lista di classici della Terra degli Zar da leggere appena tornata in Italia, continuando con Tolstoj, e leggendo per la prima volta Dostoevskij e Čechov.
Stasera il vento è troppo forte per noi abituati alla nebbia della bassa romagnola dove l’inverno in questi mesi stagna freddo e umido. Il fatto che sia tardissimo e io sia ancora seduta sul divano della camera d’albergo è un’altra “cosa” da viaggio: eravamo reduci da una scottatura, e abbiamo battuto in ritirata al calduccio, dopo cena.
Le dinamiche dei rapporti umani sono magiche.
Sono quasi le 3 di notte e Papà ha appena finito di insegnare a me e mia sorella le basi del poker, mentre noi come al solito abbiamo ascoltato quasi sognanti le sue spiegazioni.
Per quanto lui possa detestare la categoria, io sono convinta che mio padre dovesse fare l’insegnate.
A modo suo lo è già.
Non si sa per quale ragione, io e la mia famiglia non ci eravamo mai confrontati con un mazzo di carte, tutti insieme, e stasera abbiamo giocato per ore.
In questa vacanza ho visto tutta la nostra pazienza. Ho visto come ci voglia tempo, dedizione e comprensione per amarsi. Le circostanze che aleggiano attorno a questa settimana africana che si deve ancora concludere mi hanno fatto percepire la coesione del nostro quartetto molto più del solito.
Domani andremo nel cuore del deserto, saremo sballottati dal vento tra quad e cammelli, solo perché io lo desideravo tanto. Oggi io e papà abbiamo fatto snorkeling anche se faceva un freddo cane, solo perché Erika è innamorata dei fondali marini.
Compromessi.
Pazienza.
Cose molto piccole.
Mamma che aiuta mia sorella in spiaggia con i compiti invece di prendere il sole.
Sono dinamiche familiari difficili da capire per chi non è personalmente coinvolto, ma stasera volevo scrivere esattamente questo: le “cose da viaggio” che stanno riempiendo la mia valigia questa volta.
Volevo parlare d’amore, di sole e di letteratura.
La vita è dolce.

4 pensieri su ““Cose da viaggio” dolci come il miele

  1. peffolieno ha detto:

    Chissà se è la tua vita magica o se sei tu che la fai sembrare tale con la tua prosa. O entrambe le cose. Tutte le tre alternative sono magia, comunque.

    COMUNQUE! Ad approcciarsi alla letteratura Russa classico per classico si perde un po’ l’anima della cosa, a mio giudizio. Qualcosa di veramente Russo non diventerà mai un classico fuori dalla Russia perché è qualcosa che ha senso nel contesto ed è un po’ meno universale. Quindi, nei tuoi saltelli tra Checov e Tolstoj, fai un po’ di spazio alle cose un po’ meno da antologia. E magari leggi “Pancetta” di Paolo Nori. Oppure semplicemente il suo blog, per consigli e cose carine a riguardo.

    Ciao Chiamelia.
    (:

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  2. Pendolante ha detto:

    I viaggi portano ricordi e un giorno ti troverai queste parole scritte e ripenserai alla tua famiglia e avrà tutto il sapore malinconico della tua bassa romagnola o della mia bassa emiliana. E penserai che è strano scoprire in Africa gli scrittori russi. Un giorno. Ora mi pare solo un bellissimo presente. Goditelo.
    ps. Rileggo e mi sento ‘na vecchia bacucca 🙂

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