‘Stamattina mi sono svegliata e avevo voglia di guidare. Il cielo era scuro e soffiava un vento freddo, ma mi sono messa in macchina per tempo e sono riuscita ad evitare il traffico delle 8 meno dieci. Piccole soddisfazioni. Alla radio passava Giorgia e anche se non mi fa impazzire mi sono messa a cantarla lo stesso.
Pioverà prima di amarsi a fondo.
Può darsi che sia vero Gio’, ma io innamorata innamorata non son stata mai!
Mi immagino, certe volte, il guidatore che si affianca alla mia scatolina a quattro ruote ad un semaforo e mi vede cantare a squarciagola. Spero almeno di regalargli una risata, che alle sette e mezza di mattina mi sembra già un bel traguardo.
Ho appena finito di leggere l’étranger di Camus e mi sto rendendo conto di essere stata contagiata dal suo stile, come succede sempre quando leggo qualcosa. Peccato che lo stile apatico dell’étranger abbia senso solo con una forte motivazione di base. Il mio diario di bordo mi risulta invece un po’ noioso.
Cosa ve ne fregherà delle mie cantatine in macchina? Probabilmente niente.
Però non importa, ultimamente ho il cuore leggero e voglio scrivere per me.
Oggi la giornata si prospetta molto tranquilla dal mio banco in penultima fila di una classe troppo grande per noi che siamo in 22. Le mie due compagne di banco (e di vita) studiano storia dell’arte e la prof di religione ha capito che oggi proprio non ce n’è. Io scrivo dal telefono e la cosa mi risulta un po’ ostica, ma c’è il sole che filtra dalle tende e un dolce brusio di sottofondo, troppo invitanti per non aggiornare questo piccolo blog.
Sono così contenta di averlo aperto, cameliebianche!
È diventato ormai un processo catartico scriverci sopra, liberatorio. Tra una settimana e un po’ compio 3 mesi e mi sembra di aver scritto il primo post solo un attimo fa. Adesso però basta perchè bisogna mettere un punto alle divagazioni logicamente sconnesse, che poi divento pesante e cameliebianche perde la sua armonia.
Vi lascio l’unica canzone che avrei voglia di ascoltare ‘stamattina, perché mi fa sempre sentire come se passeggiassi in spiaggia quando il sole è ancora piccolo, con la sabbia umida tra le dita e gli occhietti da sonno. Un dolce buongiorno a tutti.