Forse le cose cambieranno, ma non di domenica

cucina

La mia casa è fatta di persone.
Anno dopo anno queste persone hanno iniziato a smussare gli spigoli e alleggerire gli sguardi, così che tutti combaciassimo in un abbraccio perenne. Ci sono tante cose che mi tengono stretta in questo abbraccio: piccoli riti, abitudini, conversazioni fuori dal comune e un costante amore nonostante le 8 braccia che lo compongono non potrebbero essere più diverse.
Mi sono resa conto di come questa domenica abbia segnato l’inizio del mio inverno mentre ho aperto la porta in una cucina che profumava di torta.
Mia madre ha tirato fuori talmente tanti dolci da quel forno da averne preso persino l’odore. Probabilmente è una delle cose che mi ricorderò per sempre: il modo in cui non sa di profumare di buono, di mio, di nostro, e mi sorride.
Sono le otto e mi ritrovo dentro un’altra nostra piccola ricorrenza: in nessun caso è mai successo che la domenica sera ci sedessimo tutti a tavola per cenare. Ci si mette silenziosamente d’accordo per mangiare all’ora che ci pare, con cosa ci pare, quanto ci pare e perché ci pare. È una cosa piccola, e apparentemente insignificante, ma è un momento nel quale ridiamo tutti un po’ di più.
I miei bisticciano per gioco e mamma fa finta di prendersela, mia sorella se ne esce con una ramanzina sulla parità dei sessi e io sorrido complice. Il cane aspetta una coccolina.
La domenica sera so di essere esattamente dove dovrei.
Le mia famiglia ha influenzato profondamente la visione che ho del mondo, a volte in positivo, a volte con cinismo. Mi hanno dato la loro opinione e mi hanno cresciuto con la pretesa che io me ne formassi una indipendente, che avessi lo spirito critico sufficiente per ascoltare tutti ma trarre le mie conclusioni.
Ci sono momenti in cui mi chiedo perché non dovrei costruire un muro ogni giorno, perché il mondo dovrebbe meritarsi di vedermi per ciò che sono. Di vedermi nuda. Perché dovrei scendere a compromessi con me stessa per “andare bene”, per rispettare il mio ruolo, per non espormi troppo quando vorrei.
Poi mi ricordo che sono seduta davanti al pc con una fetta di pizza surgelata in mano e probabilmente mamma starà facendo il thé in cucina.
Mi ricordo che mi è stato insegnato che posso scegliere di non farlo.
Mi ricordo che è domenica sera e tutto diventa luminoso.